La primavera è la stagione in cui le linfe vitali riprendono vigore, e tutta la natura si risveglia dal letargo invernale.
Maggio in particolare è il mese delle rose e dell’amore; come dice il poeta “le fiere e gli uccelli ardon d’amore il maggio”.
Quest’anno, il giusto alternarsi di giorni di pioggia e di sole, accompagnati da una temperatura adeguata, ha fatto sì che anche i fiori e le piante si sviluppassero rigogliosi.
Da una delle finestre dell’appartamento dove abito, lo sguardo si posa su un fazzoletto di terra, di proprietà comunale, dove spontaneamente piante e fiori testimoniano la vitalità della natura. Lo spettacolo di tanta abbondanza di vita rallegra 1’animo, e il ribollire della natura, a chi condivide l’ideale, rimanda alla ribellione sociale.
L’Amministrazione comunale aveva provveduto, alcune settimane fa, a ripulire il giardino, senza tuttavia provvedere a falciare l’erba all’estremità. Oggi, il giardino lasciato a se stesso si è trasformato in una savana.
Ma perché l’Amministrazione comunale, che ha abbandonato ogni orpello ideologico per farsi paladina dell’efficienza e della legalità, non provvede a dare dimostrazione di questa sua predisposizione in Via della Leccia, accontentandosi di riscuotere dai cittadini le imposte che dovrebbero servire anche a mantenere ordinati i giardini?
La sua parte di responsabilità, ovviamente ce l’hanno le politiche dei tagli, che hanno colpito i servizi gestiti dallo Stato o dalle amministrazioni locali. Un’altra parte di responsabilità che l’hanno i dirigenti, incentivati per accentuare i tagli previsti dalle politiche di austerità. In altre parole, se i giardinieri passano una volta di meno, questo si traduce in un risparmio di spesa per l’Ente, risparmio che permetterà al dirigente di settore di rispettare gli obiettivi programmati e accedere all’incentivazione prevista. Non è nemmeno il caso di parlare di scelta o meno, perché se il dirigente si sottrae a questo compito, non solo non accederà all’incentivazione, ma sarà passibile di sanzione.
Sorge spontanea la domanda: quanto avranno risparmiato Comune, Regione e Consorzio di Bonifica, con la mancata pulizia delle colline, dei rii e delle fogne che ha aggravato le conseguenze dell’alluvione del 9 settembre 2017?
Tiziano Antonelli